Di Sam Bourne
NB: Questa è una recensione che avevo scritto molti anni fa, per un blog dedicato ma che ho piacere di riportare in modo che non vada persa.
Will Monroe è un giovane cronista del New York Times che viene mandato a fare la gavetta sui casi di cronaca nera più insignificanti. Eppure, lui intuisce che c'è qualcosa che lega quei casi, sembra che tutte le vittime, all'apparenza spregevoli personaggi, abbiano in realtà compiuto opere di straordinaria bontà.
Ma mentre Will ragiona su tale ipotesi, sua moglie Beth viene rapita. Gli viene dato un solo messaggio: "niente polizia e abbandona la tua inchiesta". Non viene chiesto nessun riscatto.
Will allora inizia una sua ricerca personale, aiutato da un amico esperto di informatica e dalla sua ex che conosce il mondo delle comunità ebraiche, in particolare una comunità chassidica di New York dove sembra che Beth sia tenuta prigioniera.
Intanto gli omicidi in giro per il mondo aumentano e Will si trova imprigionato in una specie di caccia al tesoro dove uno sconosciuto informatore sembra divertirsi a mandargli messaggi in codice difficili da decifrare.
Riuscirà Will, attraversando i misteri della comunità chassidica e della cabala a ritrovare e a salvare sua moglie? E chi c'è dietro a al rapimento e asgli omicidi? E sopratutto, cosa c'entrano lui e sua moglie con tutto questo?
Un libro davvero interessante, ben scritto e che mi ha fatto conoscere una realtà ed una serie di leggende/credenze del mondo ebraico-chassidico che non avrei mai immaginato.
Una bella lettura, appassionante e scorrevole e con un finale tutt'altro che scontato.
Lo consiglio vivamente.